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lunedì 7 novembre 2011

Resistere alle tentazioni della tavola: piccolo rimedio. Pasto libero!

Questa sera, mentre attendevo l'ora di cena, leggevo il blog della mia amica Eleonora.
Visualizzando i commenti, come se fossimo in una piacevolissima chiacchierata intorno al tavolino, con una tazza di tea, ho notato che abbiamo tutte un "problemino" comune: resistere alle tentazioni che ci propinano la tavola ed il cibo ogni giorno, ogni ora.
Anche nei momenti più impensabili!
Come fare?
Il cibo, anche se ottimo, consumato eccessivamente provoca non solo sovrappeso, ma anche (peggio) problemi di salute.
Io lo so bene!
Tra le svariate problematiche che ho, sono iperinsulinemica.
Ciò vuol dire che meno zuccheri (sotto ogni loro forma, aspetto nome) assumo, meglio è per la mia salute.
Vuol dire anche che, ahimè, devo stare sempre attenta a ciò che mangio.
Questo non sarebbe un problema se non fosse che sono golosa.
Non nego che la buona cucina, mi piace!
Ma affrontare un regime alimentare costantemente controllato, per quanto dopo tempo ci si abitui, è difficoltoso.
Probabilmente perchè c'è la consapevolezza che è come il diamante, "per sempre!".
I momenti difficili ci sono stati (non è l'unico problema di salute che ho), può avere conseguenza abbastanza serie (alcune molto) e nei momenti di stress è spesso scattato quel meccanismo stress-fame nervosa-sgarro-senso di colpa.
Irrimediabilmente deleterio e dall'effetto boomerang.
Dopo un agosto all'insegna del vizio alimentare, da brava italiana, a settembre ho ricominciato a "nutrirmi" secondo i ranghi.
Il nono mese dell'anno è stato dedicato a smaltire i chili messi nella tranquilla Calabria, sotto il sole di agosto.
Da ottobre, invece, programma finalizzato non solo a regolare l'insulina, ma anche a togliere qualche chiletto.
Ed è qui che torno al discorso a cui accennavo all'inizio di questo articolo.
In un regime alimentare rigoroso, dove nel rigoroso può essere ricompresa una alimentazione salutare, attenta ed oculata [vero, Ele? :-) ], dove anche la quantità, oltre che la qualità è calcolata al massimo, sgarrare diventa ancora più semplice.
Credo che il fattore psicologico conti molto.
Perchè sapere di non poter mangiare un determinato piatto, un determinato alimento, porta la nostra mente a desiderarlo ancora di più!
So, per esperienza ventennale (sì, da bambina a causa di crisi asmatiche da allergia, il cortisone era all'ordine del giorno), che si può essere forti, determinati, anche molto, moltissimo, ma alla fine si cede.
Chi è meno rigoroso e più goloso (in quel periodo magari è anche più nervoso) fa diventare un piccolo sgarro una grande abitudine.
Immagine tratta dal web, che rende l'idea
Fino a che i buoni propositi finiscono in fondo allo stomaco, sotterrati dai sensi di colpa e da un bel pezzo di pane e nutella.
Per gli amanti del salato, direi che una torta rustica può andar bene.
Come vi dicevo, io ho trovato un metodo che ben si addice al mio modo di essere, in modo da affrontare la situazione da golosa come sono con molta più costanza.
Ho deciso, quindi, di seguire una dieta che si sposi bene con la mia insulina.
Senza zuccheri aggiunti se non quelli contenuti normalmente negli alimenti concessi.
Questo durante tutti i pasti di tutta la settimana meno che uno.
Ci sono, ovviamente, delle regole che mi sono autoimposta.
In questo pasto, che per comodità ho stabilito sia il pranzo della domenica, mangio il piatto che più mi è mancato durante tutta la settimana.
Poichè le cose che mi mancano e che non posso mangiare sono tante, faccio una sorta di turnazione.
La quantità, invece, è quella di un piatto previsto per una persona normopeso.
Per farvi un esempio, se ho deciso che mangerò le trofie con sughetto alla bolognese, la pasta nel mio piatto sarà presente nella quantità di 70 gr.
Se mangio la pasta, ovviamente non consumerò il pane.
Poichè è vero che è un pasto con meno costrizioni, ma non per questo posso abbuffarmi a mio piacimento.
Due pasti liberi fa, ho deciso che il piatto sarebbe stato del pollo al forno.
Come vedete, poco grasse
Ho comprato le coscette di pollo (quelle dei polletti della mia nonnina son meno magre), le ho cotte al forno aggiungendo solo gli aromi e non ho mangiato la pelle.
Quantità leggermente superiore del normale, il pollo aveva sciolto i suoi grassi (minimi in quei pezzetti) naturalmente contenuti, era ugualmente ottimo e ho appagato il mio desiderio!
Mi interessa un dolce?
Bene! In quel pasto la pasta sarà in quantità di soli 50 gr, secondo alla griglia, contorno (comunque condito con pochissimo olio) e la fettina di dolce alla fine.
Oppure, se la vostra forza di volontà vacilla, sapete che la leccornia in questione avanzerà a fine pasto, rimandate la porzione nel pomeriggio, come merenda.
Insomma, facendo un resoconto, più che "pasto libero", lo considererei "piatto libero".
Anche se non dovete dimenticare di mangiare la stessa porzione che mangerebbe un normopeso ovvero una persona che non ha problemi di linea, di salute, che la costringono ad una dieta ipocalorica.
Ecco, amiche.
Io cerco di vincere la voglia di "sgarrare" pensando al pasto libero e segnando, durante la settimana, la voglia repressa fra le papabili da appagare la volta successiva!
Su di me, che ingrasso "solo respirando" (tanto per utilizzare una frase trita) questo metodo non fa spostare la bilancia nemmeno di un grammo, anzi!
Buona dieta, buona alimentazione!
Spero di esservi stata d' aiuto ed avervi dato qualche idea!

Giusy

3 commenti:

  1. Grande, Giusy! Ottimo consiglio! Lo seguo spesso anch'io in quei momenti, normalissimi, in cui capita di avere più fame o di essere più golose. Anche se, per esperienza personale, posso dire che una tentazione smette di essere una tentazione quando noi stessi smettiamo di reputarla tale. Voglio dire che quando ci rendiamo conto del danno che il nostro sgarro comporta al nostro fisico (e per questo basta un po' d'informazione), smettiamo addirittura di esserne tentati ;) Provare per credere!

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  2. Esattamente!!! E' il gioco psicologico di cui parlavo!!! :-)
    Sono davvero contenta che ti sia piaciuto :-D
    Settimana prossima faccio un dolce, non è light, è.... "normal" hahah
    Ai bimbi piace e diverte, poi vedrai perchè! Spero che quando sarà più grande piacerà anche ad Amaranta!!! :-D

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  3. Chissà ;) Io intanto leggo, poi si vedrà!!!

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Grazie, ogni vostro commento è prezioso!

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