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lunedì 30 dicembre 2013

Citazioni_2

Foto Giusy Iannattone

"E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta." 

(Susanna Tamaro)





Non andare in cerca delle sorprese, o loro non riusciranno a trovare te
(anonimo)


venerdì 7 giugno 2013

Sempre accanto a me.

[“Nonna, ti manca tanto nonno?”
“Che domanda sciocca tesoro, certo che mi manca.”
“Cosa ti manca di piú di lui?”
“I baci, la sua risata, le litigate…”
“Le litigate?”
“Si, sopratutto le litigate.”
“E perchè?”
“Perchè vedi tesoro, quando ti manca una persona, ti mancano i suoi pregi e i suoi difetti. Tuo nonno mi manca, nel vero senso della parola. Mancare. Non si poteva utilizzare un termine più adatto.”
“Spiegati meglio.”
“Hai presente la sensazione che provi quando perdi un autobus? Quando arrivi troppo tardi ad un appuntamento? Quando devi buttare il tuo vestito preferito? Quando litighi con una persona speciale?”
“Si.”
“Ecco, unisci questi sentimenti.”
“Tu provi questo?”
“Ogni giorno.”
“E come fai a sopravvivere, con questo vuoto dentro?”
“E’ facile, basta pensare che lui sia qui con me.”
“In che senso?”
“Ad esempio, quando la casa e’ troppo silenziosa, mi immagino la risata di tuo nonno che rimbomba per le stanze. Mi siedo sul divano, osservo la poltrona dove si sedeva, e cerco di immaginarlo mentre guarda la televisione, o mentre ascolta la sua canzone preferita: ‘Volare’. Dovevi vederlo. Appena metteva su il disco, si alzava di scatto e si inginocchiava di fronte a me. ‘Vieni a volare con me?’ e i suoi occhi si illuminavano di gioia. Mi posava delicatamente la mano sui fianchi, avvicinava la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrava: ‘sei la mia canzone preferita.’
Lo amavo, sempre. Anche quando mi urlava che voleva andare via da questa casa, anche quando mi faceva piangere. Il suo profumo di fumo mischiato al gelsomino; il suo carattere dolce e scorbutico; i suoi occhi marroncino che ti ricordavano l’autunno; non c’e’ una cosa che non mi manchi.”
“Anche a me manca molto.”
“Fai come me “
“Non ne sono capace.”
“Ma tesoro, è così semplice! Basta chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare; chiudi gli occhi.”
“Fatto.”
“Ora pensa a qualche suo ricordo bello.”
“Sì.”
“Apri gli occhi.”

“Lo vedi?”
“Lo vedo, ti sta tenendo la mano.”]

[Cit.]



Perchè chi ci lascia è sempre con noi, non dovremmo dimenticarlo mai.
Sono nei nostri occhi, nei nostri pensieri, in quel sorriso dolce che abbiamo...
Sono con noi quando meno lo crediamo, quando pensiamo che non riusciamo a farcela, quando in quella mattina non riusciamo proprio a trovare la forza di alzarci dal letto e dar il via alla giornata. Poi qualcosa ci spinge, ci muove, ci fa continuare, ci fa reagire. Quella forza-motore che non sappiamo nemmeno noi da dove arrivi. Con noi in quei momenti che prendono e non sai come uscirne...


O quando ieri, mentre ero seduta sola soletta sui gradini, una farfalla bellissima color nocciola si è appoggiata sul mio braccio e lì è rimasta per un pezzo.
E continuava a fissare me con quelle antenne roteanti, quegli occhietti fissi fissi, ignorando i miei lacrimoni post spavento. 
Io lo so che eravate voi...tutti...
Che poi è volata sui miei occhiali e a differenza di sempre non avevo paura...Ero calma, distesa...

E non potevo non sorridere, pensando a voi ed all'ultima volta che era accaduto. Avevo due anni...




(immagine tratta dal web)

lunedì 6 maggio 2013

Ogni giorno.

Lo confesso, avevo pensato addirittura di chiudere questo blog.
O di archiviarlo, lasciarlo solo alla deriva. In balia di quello che ne sarebbe stato.
Gli ultimi mesi sono stati infernali.
Così infernali che mi hanno bruciata, consumata, ridotta in cenere.
Poi ho iniziato a ricevere qualche messaggio di miei lettori che mi chiedevano dove fossi, cosa facessi, quando sarebbe stato pubblicato il prossimo articolo, che gli mancava leggermi.
L'ultima gioia l'ho letta oggi da Nadia, che cura una pagina fantastica ed un blog meraviglioso.
Ed allora ho capito che per quanto possa essere in balia di un mare forza nove, per quanto possa essere ridotta in cenere non devo mai e poi mai dimenticare ed abbandonare i miei progetti, i miei obiettivi.
Tra i tanti, il mio "mini magazine".
La parola a Pocepollina.
Una volta, anni fa, lessi una frase: "puoi cambiare il cielo sopra di te, ma non i pensieri dentro di te".
Per analogia potrei applicare la stessa cosa a questo piccolo angolo internettiano.
Chiudere tutto e ripartire sarebbe più facile.
Un click, come fosse un colpo di spugna ed eliminerei Pocepollina e tutti i suoi articoli. Ma sarei sempre io, anche altrove.
Scappare non serve, le paure si affrontano.
Quindi eccomi qui a scrivere...
Lo so. Noterete, forse, uno stile differente, a corrente alternata, ma cercherò di essere stabile il più possibile.
I miei articoli iniziali erano diversi dagli ultimi, ecco, magari i prossimi saranno più in quel modo. O forse no.
Non lo so.

Ogni giorno è diverso. 
Ogni giorno mi scopro e conosco di nuovo.
Ogni giorno riparto, cercando di non fare troppi passi indietro rispetto al giorno prima.
Ogni giorno ho cuffiette nelle orecchie e musica nelle vene.
Ogni giorno leggo parole, leggo articoli e impegno il cervello.
Ogni giorno sono caffeina dall'alba al tramonto e camomilla sul comodino.
Ogni giorno ringrazio Dio che esista la primavera, che esista il sole fuori  e dentro, perchè sarà pure una frase fatta, ma non può piovere per sempre.
Ogni giorno mi ricordo cosa sono, mi ricordo che non deve esistere in me rancore.
Ogni giorno mi ricordo che nulla, nessun dolore, dovrà mai inaridire il mio animo.
Ogni giorno non sopravvivo, perchè io vivo!
Ogni giorno sono una splendida araba fenice che risorge dalle sue ceneri come la più affascinante creatura mitologica mai esistita.

Per cui magari restate sintonizzati...
E sappiate che non mi rileggerò prima di pubblicare, quindi siate clementi!

Sempre vostra,
Araba fenice tratta dal web

Pocepollina









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